lunedì 27 gennaio 2014

27 Gennaio 1945- 2014


Se non fosse per un commento fatto qualche giorno fa da mio marito, avrei ignorato questo ulteriore sogno di grandezza del terzo reich:

La vittoria tedesca sul fronte occidentale dell'estate 1940 sembrò aprire prospettive di potere mondiale per il Terzo Reich e in questo contesto emersero nuovi progetti territoriali per risolvere il "problema" degli ebrei d'Europa.
Il 3 luglio 1940 il ministero degli Esteri del Reich presentò la sua proposta: il nuovo vice-responsabile agli affari ebraici del ministero, Franz Rademacher(alle dipendenze di Martin Luther), propose in un documento la deportazione di tutti gli ebrei in Madagascar, dove avrebbero vissuto sotto sorveglianza tedesca come garanzia in caso di complicazioni con la comunità ebraica americana. Il "piano Madagascar",  sembrò realizzabile, in vista della vittoria finale ritenuta imminente sulla Gran Bretagna, e venne divulgato a livello diplomatico..

 Purtroppo la "soluzione finale" fu un'altra,, come tutti sappiamo, come tutti dovranno sapere  nei secoli futuri. 

http://www.lastampa.it/2014/01/16/cultura/contro-il-giorno-della-memoria-GKkosn3Gh3Ddz5qNYBOQMJ/pagina.html
CULTURA
 IL CASO

Contro il Giorno della Memoria

Un provocatorio pamphlet di Elena Loewenthal. Se solo si potesse dimenticare, la storia della Shoah...
Come si fa a scendere a patti con una storia così?                             
Come si fa a farci i conti? 
A togliersela dalla testa, a non trasformarla in un’ossessione,      
a evitare che ti si aggrovigli dentro? 
Per te che sei nata dopo, cioè per me, 
il vero sogno sarebbe poterla dimenticare, questa storia. 
Rimuovere la Shoah dall’universo della mia coscienza
 e dal mio inconscio, soprattutto.
 Smettere, ad esempio, di sentirmi l’intestino in gola 
ogni volta che vedo e sento passare un treno 
merci con il suo sferragliare pesante [...]  Altro che GdM. 
Ci vorrebbe il Giorno dell'oblio.

Posso capirla, o forse no, anzi proprio no. 
Chi non ha vissuto di persona, o attraverso membri della famiglia, quell'oscuro periodo,  non può capire, non può immagianare l'onere che ciò comporta. I ricordi dei sopravvisuti possono essere insopportabili. Ricordo la storia di un rappresentante, di origine austriaca e scampato alla persecuzione , che Giorgio incontrava  in Messico per lavoro. Ogni volta che s'incontravano gli  raccontava qualche episodio ricavato dai suoi ricordi :  i parenti sterminati, il fatto di essersi salvato, il senso di colpa, gli incubi che gli rovinavano il sonno; fatto sta che la ditta ricevette un giorno, la notizia del suicidio del Sig Wallach.
Nonostante questo, credo sia un dovere di tutti tramandare queste memorie e credo che lo farà anche Elena Loewenthal. 


Nel 1961 Hannah Arendt seguì le 120 sedute del processo Eichmann (il famigerato criminale nazista) come inviata del settimanale New Yorker a Gerusalemme.
 Ne trasse delle considerazioni che intitolò  "La BANALITA' DEL MALE
L’autrice traccia  il profilo di Adolf Eichmann: un uomo mediocre, che vive di idee altrui
Era semplicemente una persona completamente calata nella realtà che aveva davanti: lavorare, cercare una promozione, riordinare numeri sulle statistiche, ecc. Più che l’intelligenza gli mancava la capacità di immaginare cosa stesse facendo.
Questa lontananza dalla vera realtà e la mancanza di idee sono il presupposto fondamentale della tentazione totalitaria, che tende ad allontanare l’uomo dalla responsabilità del reale, rendendolo meno di un ingranaggio in una macchina.

In parole povere, ognuno di noi può essere soggiogato dal male. Mi spaventa questa visione perchè presuppone azioni  deleterie in nome di qualcosa che non esiste, in nome di un nulla tanto incosciente, quanto malvagio.










































































































































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5 commenti:

  1. Io credo che il Male sia insito nell'uomo, come il Bene.
    Di tanto in tanto esplode in forme assurdamente giganti, ma giganti di portata, non di dolore.

    Moz-

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  2. Il mistero della mente umana, è un labirinto!!!
    Non dobbiamo mai dimenticare ciò che è stato.
    Tomaso

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  3. Come si può dimenticare un genocidio così infame?
    Non ci si riesce, io non ci riesco.

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  4. Mai dimenticare, sempre ricordare...l' Olocausto.

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  5. Come si possono dimenticare milioni di morti? Come si possono sopportare quegli assassini, uno è morto da poco, che a guerra finita cercavano di giustificarsi dicendo: " Io eseguivo solo degli ordini"?
    Se nemmeno l'evidenza delle atrocità riesce a far ragionare certi individui questa è una ragione in più per NON DIMENTICARE MAI.
    Buona giornata, un abbraccio
    enrico

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